The Front Runner

Tralasciando il fatto che quando arrivammo al cinema e chiedemmo i biglietti per questo film, il ragazzo alla biglietteria, alla nostra richiesta dei biglietti per il film “The Front Runner“, esordì così: “Ragazzi non c’è nessun film in programmazione con questo titolo”. Noi replicammo: “Come, non è possibile, è uscito adesso e abbiamo visto la programmazione online”. E lui: “forse vi riferite al “Il vizio del potere”. Con delle facce attonite, ci siamo diretti verso la sala che, a nostra sorpresa, ci apparve vuota. Dico a nostra sorpresa, perché il film meritava di essere visto, e vedere la sala vuota una domenica sera, con un film del genere in programmazione, è stato triste.

The Front Runner è un film diretto da Jason Reitman, regista canadese, vincitore del Golden Globe nel 2010 con il film “tra le nuvole”, ma forse lo ricorderete per il film “Juno”.

Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo All the Truth Is Out, scritto da Matt Bai, racconta della vita del senatore del Colorado Gary Hart (interpretato dall’attore Hugh Jackman), candidato dal partito democratico per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti D’america nel 1988.

I sondaggi lo davano come favorito, complice il suo straordinario carisma e la sua aria rassicurante, ma poi la sua aura da vincente crolla a seguito di uno scandalo. Il suo mostrarsi in pubblico con la moglie e la figlia e posare per i giornali, mostrando l’immagine della famiglia tradizionale, vengono cancellate da una domanda scomoda di un giornalista della testata americana ” Washington Post” : “Il suo è un matrimonio tradizionale?”. Lui in evidente difficoltà, risponde in modo provocatorio alle illazioni del giornalista e lo sfida dicendo: “Seguitemi, vi annoierete!”. Da qui si scatena una caccia all’uomo, lo pedinano, finché scoprono della relazione extraconiugale che il politico intratteneva con la modella Donna Rice, donna brillante oltre che bella. Il film si sofferma sull’analisi dei meccanismi giornalistici, capaci di orientare l’opinione pubblica e sulla cruda competizione delle testate per aggiudicarsi un pezzo di vita privata del politico. Credo che il focus sia proprio questo, cioè quello di capire dove finisce il politico e dove inizia l’Uomo, e se la persona e il politico siano due entità scindibili. Il popolo ha diritto di sapere, ha diritto di invadere la sfera privata del politico e giudicarlo come persona, prima che come politico? Questo è il grande interrogativo che ci pone il film. E’ storia che si ritirò dalla scena politica, proprio a causa di questa vicenda. Il regista si sofferma anche sull’analisi della figura della moglie, che malgrado l’umiliazione, tenta in tutti i modi di restare accanto al marito e di sostenerlo, una martire oppure una donna anch’essa molto intelligente che vuol salvare le apparenze nonostante le debolezze del marito?  Ricordiamo l’esclamazione della donna: “Ti conosco da trent’anni!”.

Vi lascio con una frase del film: “Il mondo cambia quando i giovani si impegnano”, frase pronunciata nel film da Gery Hart, che sia un monito per i giovani di ieri e di oggi, affinchè queste parole da campagna elettorale non siano parole morte.

VOTO: 7 

 

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