Che film è Cruella (titolo originale)? Ce l’avete chiesto in molti, e la risposta è semplicemente “Arte”. Con questa citazione, usata in tutti i trailer ufficiali, non vogliamo fare soltanto riferimento alla frase celebre del film: “Voglio fare Arte e combinare guai”. Il lungometraggio è la celebrazione dell’Arte che rappresenta il filo conduttore di tutta la pellicola e viene espressa attraverso la scelta geniale dei costumi e l’attenta selezione delle colonne sonore.
La trama si incentra sulla vita di Estella/Crudelia, una bambina bizzarra, perspicace e con una grande passione per la moda, interpretata dall’attrice Tipper Seifert-Cleveland. La tenera bimba precocemente manifesta una personalità a tratti bipolare, alternando un lato dolce e gentile (tipico di Estella) ad uno malvagio (tipico di Crudelia). Crescendo Estella impara a gestire le sue sfaccettate personalità, che con l’interpretazione di Emma Stone, trovano la massima espressione. Emma Stone sembra proprio tagliata per questo ruolo, un mix di eleganza, fascino e trasgressività al punto giusto. Ma non di meno, possiamo dire della temibile “Baronessa”, che quasi le ruba la scena, interpretata da Emma Thompson, forse la vera cattiva
del film, che del suo motto ha fatto un comandamento di vita “Non puoi avere a cuore nessun altro, chiunque altro è un ostacolo”. I temi trattati dal film sono diversi, ma forse quello che emerge di più è “il cambiamento”, un cambiamento a tratti punk, di una generazione contrapposta alla precedente, e si sa che la moda ne rappresenta la più tangibile espressione. Ciò lo rinveniamo nella ricerca di capi eleganti, ma trasgressivi allo stesso tempo, novità che la Baronessa, figlia della sua epoca, da sola non riesce a creare. Per questo, la stessa si sente magneticamente attratta dall’estro ribelle della giovane promessa Estella, unica capace di creare ciò che la società avrebbe voluto indossare. I riferimenti li troviamo nelle scene in cui Crudelia appare alle presentazioni delle sfilate, ogni volta diversa con una presenza scenica assorbente, particolarmente
emblematiche quella in cui si presenta con la scritta “future” sul volto e quella in cui trascina uno strascico di 13 metri coloratissimo, creato assemblando dei vecchi abiti. Se dovessimo dare un nome al contrasto stilistico tra le due figure, potremo dire un Dior, Chanel contro una Vivian Westwood o Zadig&Voltaire. Il film nel ricostruire le personalità dei protagonisti e nello sviscerare i diversi temi porta via 2 h e 14 minuti, che se non fosse stato per la bravura del regista Craig Gillespie, si sarebbero trasformati in ore di piacevole sonnellino. Ma nonostante la lunghezza, ciò che fa restare incollati allo schermo, è la carica musicale al momento giusto, il gioco di luci e di colori ed i sorprendenti colpi di scena, di cui l’incendio all’edificio ne rappresenta un esempio. Oltre le musiche originali del compositore candidato all’Oscar Nicholas Britell, che ha selezionato una serie di brani cult degli anni 70′, tra queste Five to one dei The Doors, Hush dei Deep Purple, Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, Together dei Beatles, Stone Cold Crazy dei Queen, troviamo i Florence and the Machine con “Call me Cruella” e Damiano dei Maneskin con “I wanna be your dog”.
Il film è a dir poco geniale, uno dei migliori live action della Disney, ed è la rivisitazione di uno dei classici meglio riusciti. Proprio su questo punto il finale vi lascerà senza fiato e rievocherà in voi dei teneri ricordi, conservati in un cassettino “inattaccabile” della vostra memoria. Non vi sveliamo altro, siamo sicuri che ne resterete a dir poco affascinati. Speriamo di essere riusciti a tirare le trame di questa sorprendente matassa narrativa, che la magia Disney è riuscita sapientemente ad interpretare.
-Lady MeGusta