TAOFF 2015 – L’INCONTRO CON ROSARIO DAWSON E ABRIMA ERWIAH

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Ieri sera si è svolto l’incontro con Rosario Dawoson e Abrima Erwiah al Palacongressi nella prima giornata del 61° Film Festival di Taormina. Le due star sono arrivate con più di un’ora di ritardo ma si sono fatte perdonare raccontandoci la loro attività umanitaria e rispondendo alle domande dei giornalisti e dei fan.

Rosario e Abrima hanno parlato principalmente della loro fondazione “Studio 189” che aiuta le donne africane ad ottenere una loro indipendenza lavorativa e quindi ad avere un futuro.

Come vi siete conosciute e come è nato questo progetto?

(Rosario) “Ci conosciamo da quando siamo adolescenti 16-17 anni e ci siamo sempre sostenute reciprocamente osservando da lontano i nostri successi professioni e vedendo realizzati i nostri sogni. Il progetto “Studio 189″ ha cominciato a prendere forma quando ho invitato Abrima a venire con me in Congo con un’organizzazione che ha come obiettivo fermare la violenza sulle donne ed aiutare le donne che le subiscono insegnando loro un lavoro soprattutto attività artigianali. Noi siamo state colpite da quello che abbiamo visto e abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa anche noi e piano piano abbiamo cominciato a collaborare con loro. Abbiamo deciso di aiutare queste donne vendendo i loro magnifici prodotti realizzati da loro a mano. E’ nato così il progetto creando un e-commerce dove vendiamo i loro lavori”

State pensando di espandere la vostra attività coinvolgendo altri gruppi di donne?

(Abrima) “Prima di tutto vorrei parlarvi un po’ del nostro modo di lavorare che è un po’ diverso dagli altri progetti. Noi già lavoriamo con numerosi gruppi coinvolgendo numerose persone non solo chi disegna gli abiti. Ad esempio aiutiamo gli agricoltori da cui ricaviamo poi i tessuti, aiutiamo chi dipinge le stoffe e chi realizza gli abiti. Questo ci permette di aiutare molte comunità che vengono reinserite in un contesto lavorativo. Non lavoriamo soltanto in Africa, alcune volte compriamo i tessuti in Italia e li portiamo in Gana dove li dipingono e in altri paesi poi vengono confezionati. Per quanto riguarda il futuro abbiamo in cantiere un progetto che riguarda l’acqua. Come sapete in Africa in numerose zone manca l’acqua causando malattie e incrementando la diffusione di colera e tifo.

Abbiamo anche in progetto il concedere dei microcrediti in cui donando anche solo 200 dollari le persone possono cominciare ad avviare una attività e piano piano restituire la cifra. Noi abbiamo ben in mente il concetto di comunità, collaborare e lavorare insieme. Più persone coinvolgiamo più persone ne beneficiano.

Spesso l’attore è associato alla parola carisma/charme. Lei si è fatta un’idea di cosa è, e qual’è il momento in cui si è resa conto di avere il carisma per fare l’attrice?

(Rosario) “Questa è una domanda a cui dovrebbe rispondere mia madre. Sin da piccola mi piaceva travestirmi provando diversi abiti e recitando diversi ruoli davanti alla mia famiglia che molto probabilmente all’epoca mi riteneva una povera pazza. Non ho mai pensato che il cinema o la moda sarebbero diventati il mio lavoro ero molto interessate alle materie scientifiche ma poi la vita mi ha portato dove sono adesso.

Ho scoperto adesso questo amore per la moda che forse c’è sempre stato ma ero pigra e non le dedicavo molto tempo. Oggi per me essere qui è il coronamento di un sogno. Qui davanti a così tanta gente in questa bellissima città a presentare il nostro progetto. Ricordate sempre che la nostra filosofia che dovrebbe essere quella di tutti è: “Aiutami e lascia che ti aiuti”.

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