A trionfare in questa 67esima edizione di Sanremo è stato Francesco Gabbani, con il suo “Occidentali’s Karma”, testo tanto amato quanto discusso.
Eh si, perché è stato oggetto di critiche, che l’hanno definito un testo stupido, etichettandolo come banale, giudicando l’esibizione sul palco Sanremese come un’offesa ai grandi temi trattati dagli altri artisti e poi “un uomo travestito da scimmia sul palco quando mai si era visto a Sanremo”?
Gabbani non è stato banale, ha saputo conciliare i grandi temi trattati con l’ironia dell’esibizione. Questa canzone vince perché ha Tutto. Un ritmo travolgente, un testo sottile, dove la scelta delle parole e i riferimenti culturali, non casuali, vogliono descrivere il nostro quotidiano. Questo brano è una satira sulla nostra società, e risulta il più attuale tra tutti. Il testo si apre con una citazione dell’Amleto di Shakespeare “essere o dover essere”, che è uno dei dubbi su cui l’umanità si è sempre interrogata ” Contemporaneo come l’uomo del neolitico”, ma che diventa attuale in un’epoca come la nostra , dove il dover essere sembra soffocare l’essere, dove dare un’immagine di sé migliore, attraverso il web, diventa più importante dell’avere delle opinioni proprie, e del formarsi un’interiorità e un carattere proprio. “Nella tua gabbia 2×3 mettiti comodo”, fa riferimento al fenomeno dei “prigionieri in casa”, dai bambini agli adulti, che preferiscono passare delle ore davanti ad un pc in una stanza, anziché uscire ed avere delle relazioni interpersonali reali. “Intellettuali nei caffè, internettologi, soci onorari dei selfisti anonimi”, qui descrive le tre categorie di utente internet, da coloro che usano il web per la diffusione di notizie intellettualmente rilevanti a coloro che si sono lasciati contagiare dal “selfie facile”. “L’intelligenza è démodé, risposte facili, dilemmi inutili”, fa riferimento alle risposte facili che si trovano sul web, fenomeno ormai diffusissimo quello di affidarsi ad internet per qualsiasi dilemma quotidiano, anche per consulenze mediche, anche per cose in cui è necessario rivolgersi ad un professionista. “Comunque vada panta rei and singing in the rain”, due riferimenti importanti, il primo al “tutto scorre” di Eraclito, che si contrappone all’essere di Parmenide, come a dire tutto cambia e si evolve, e il secondo al brano di Arthur Freed del 1929, che esprime il sentimento di serenità che nasce quando capiamo che tutto è passeggero nella vita e tutto scorre. “Lezioni di Nirvana c’è Budda in fila indiana ” , quindi un riferimento alla filosofia orientale, e alla ricerca del Nirvana, come una fuga dell’uomo occidentale che si rifugia nello spiritualismo orientale, che poi risulta a tratti contraddittorio per certi suoi aspetti, da qui la satira con la ” scimmia” e la citazione “per tutti un’ora d’aria di gloria, la folla grida un mantra, l’evoluzione inciampa, la scimmia nuda balla, Occidentali’s karma”. Ancora “piovono gocce di Chanel su corpi asettici”, riferimento alle mode, come un profumo, in questo caso lo Chanel, non può fare una persona, che su un corpo asettico, vuoto, un profumo non può donare personalità. “Mettiti in salvo dall’odore dei tuoi simili” cioè sappi distinguere le persone non dal profumo che indossano, ma da quello che sono, che è cosa più importante. “Tutti tuttologi col web, coca dei popoli, oppio dei poveri”, qui sottolinea nuovamente il concetto precedentemente espresso, e il riferimento è a Marx che etichettava le religioni come l’oppio dei popoli, Gabbani invece in un gioco di parole paragona il web alla coca perché da assuefazione, una droga a basso prezzo.
“Quando la vita si distrae cadono gli uomini”, questa è una delle frasi più significative, a mio parere, perché fa riferimento alle stragi causate da disastri naturali o da attentati, a tutte le vittime che hanno perso la vita negli ultimi anni, per casualità e a volte perché la vita si è distratta.
In questo testo ogni parola è importante, nulla è a caso :).
Namasté 😉