“LADY GUCCI” DALL’11 GENNAIO SU DISCOVERY+

 

L’11 gennaio sulla nuova piattaforma Discovery+ arriva “LADY GUCCI”, l’intervista esclusiva a Patrizia Reggiani, protagonista negativa e controversa del caso legato all’omicidio di Maurizio Gucci, suo ex marito ed erede della celebre maison di moda, avvenuto nel 1995.

Per chi non sapesse nulla sull’omicidio ecco un riassunto: “La mattina di lunedì 27 marzo 1995 Maurizio esce dal palazzo di Corso Venezia 38, a Milano, nel quale abita, e compie a piedi il brevissimo tragitto che lo divide dalla sede della Vierse, società che ha da poco fondato. Arrivato al portone, Gucci entra e saluta Giuseppe Onorato, il portinaio dello stabile: non si accorge di una Renault Clio verde parcheggiata sulla strada. Un uomo lo segue ed entra dietro di lui nel palazzo, quindi estrae una calibro 32 ed apre il fuoco: tre colpi lo raggiungono in pieno, due lo colpiscono alla schiena e un altro al gluteo destro. L’imprenditore però non muore subito, e viene finito con un quarto colpo a distanza ravvicinata alla tempia sinistra. L’assassino sale poi in macchina, dove un complice lo attende e si dilegua. Un proiettile nella sparatoria colpisce anche Onorato, che per questo finisce in ospedale e la sua testimonianza sarà molto importante durante il processo. Le indagini partono dai numerosi affari che ruotano attorno al giovane rampollo miliardario. Scartate varie ipotesi di differente natura, gli inquirenti imboccano con decisione quella riguardante la ex moglie Patrizia Reggiani, che ha più volte espresso forti rancori verso l’ex marito e il suo desiderio di vederlo morto.

La Reggiani fu condannata inizialmente a 29 anni, che furono poi ridotti a 26 in appello (pena confermata in Cassazione). Il 9 novembre 2000 ha tentato il suicidio in carcere impiccandosi con le lenzuola alle sbarre della sua cella, venendo salvata. Alla Reggiani fu in seguito proposta la semilibertà, ma decise di rinunciarvi poiché, come da lei dichiarato, non aveva mai lavorato in vita sua e avrebbe preferito rimanere in cella. Dal 2014 era in affidamento di prova ai servizi sociali. Il 20 febbraio 2017 diviene completamente libera dopo che il giudice del Tribunale di sorveglianza non le applica i tre anni di libertà vigilata poiché ha terminato il percorso di rieducazione.”

 

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